MEDITAZIONE TANTRICA
La meditazione Tantrica
Lo yoga nasce nella cultura tantrica e quindi le tecniche di meditazione usate nello yoga si basano sulle conoscenze del corpo sottile costituito dai chakra (centri della coscienza) e dai nadi (canali sottili). Attraverso un percorso meditativo costituito da vari livelli, lo yogi lavora sui suoi corpi sottili armonizzandoli con tecniche collaudate dalla millenaria esperienza del Tantra. Esistono molte tecniche in questo contesto. Lo scopo di queste tecniche è quello di risvegliare Kundalini , la coscienza addormentata che risiede in un punto ben preciso alla base della colonna vertebrale all’interno del muldhara chakra , il primo centro psico-spirituale del corpo.
Attraverso l’uso di strumenti come i mantra e gli yantra (vedi sezione apposita), e utilizzando le facoltà della mente come l’intento, l’immaginazione, la visualizzazione, lo yogi compie precisi passi sul percorso evolutivo che lo portano ad espandere la coscienza progressivamente fino a raggiungere il nirvikalpa samadhi, la fusione della coscienza individuale con quella Cosmica.
Il percorso meditativo dello yoga quindi è caratterizzato dal fatto che fin dall’inizio il praticante si impegna a stabilire un contatto con il suo Sé più profondo per sentire che questo a sua volta è già direttamente connesso con la Coscienza Cosmica. Questa connessione viene sperimentata attraverso la meditazione in quei momenti in cui il praticante raggiunge ananda, la beatitudine. È infatti sviluppando fin dall’inizio la consapevolezza della propria identità spirituale che le tecniche della meditazione tantrica promuovono l’evoluzione dell’individuo.
Le varie scuole di yoga fondate dai vari Maestri che si sono susseguiti nei secoli, fanno uso di tecniche tutte molto simili tra loro in quanto anche se per alcuni aspetti si differenziano notevolmente, hanno tutte una solida base comune: l’estinzione dei samskara, i semi karmici che accumulati durante l’esistenza impediscono l’espansione della coscienza. .
Un esempio di percorso meditativo che si fonda sulla tradizione tantrica è quello del sistema insegnato da Shrii Shrii Anandamurti, Maestro vissuto nel secolo scorso che ha riportato le tecniche del Tantra così come erano concepite in origine contribuendo a ridefinire il Tantra stesso come scienza spirituale.
Iiswara Pranidhana : in questa tecnica di meditazione il praticante attraverso diversi stadi sviluppa la consapevolezza della propria natura spirituale profonda. In questo processo vengono piano piano rimossi i condizionamenti della mente (samskara) e il karma delle vite passate.
Madhu vidya : con questa tecnica il praticante porta la meditazione nella vita quotidiana imparando ad agire la vita senza accumulare nuovi samskara.
Tattva dharana: attraverso l’uso di strumenti meditativi come mantra e yantra il praticante comincia la purificazione profonda degli elementi sottili e soprattutto comincia a sciogliere i nodi nei nadi e favorire l’innalzamento della kundalini
Pranayama: attraverso una tecnica di respirazione tipica dello yoga unita ad una tecnica di meditazione particolare, lo yogi impara a controllare la sua energia vitale mettendola al servizio dello sviluppo della coscienza.
Chakra Shodana: in questa tecnica si sviluppa un sistema di purificazione e potenziamento profondo delle potenzialità dei centri sottili del corpo. Anche questa tecnica apre la strada per il passaggio della kundalini nei canali sottili.
Dhyana: questa fase della meditazione porta il praticante ad abbandonare tutti i supporti meditativi utilizzati nelle altre tecniche per fondersi con la sua meta, è richiesto un alto livello di concentrazione ed una mente molto libera.
A parte le tecniche più generiche ormai reperibili facilmente grazie alla non sempre genuina diffusione delle arti orientali, in genere ancora oggi un percorso meditativo legato allo yoga si impara attraverso l’iniziazione agli insegnamenti di un determinato Maestro.
Lo yoga ci fornisce comunque la possibilità di iniziare a meditare con delle tecniche più semplici che possono essere apprese durante un corso che non sia limitato alle sole asana.