MEDITAZIONE BUDDISTA

MEDITAZIONE BUDDISTA

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Meditazione buddista

MEDITAZIONE BUDDISTA

 

Buddha viaggiò in asia per circa 40 anni diffondendo i suoi insegnamenti dando vita ad una grande attività spirituale. I suoi insegnamenti furono poi approfonditi in culture e regioni dell’Asia diverse tra loro dando origine a varie scuole di pensiero. Oggi possiamo incontrare il buddismo sotto varie forme, e per certi aspetti le tecniche di meditazione si differenziano.

Tuttavia tutte si basano sullo sviluppo della consapevolezza attraverso un lavoro di osservazione interiore e quindi promuovono lo sviluppo della coscienza attraverso il continuo impegno a rimanere concentrati sui fenomeni che si manifestano nel momento presente senza cercare di modificarli.

Il « Qui ed ora » è il cardine di tutte queste tecniche, o meglio il fondamento di uno stile di vita e di un atteggiamento mentale che prepara all’esplorazione dei piani più profondi del Sé.

Queste tecniche si propongono di mettere in azione durante la pratica della meditazione alcuni insegnamenti fondamentali del Buddha, i « quattro fondamenti della consapevolezza », le « quattro nobili verità ».

Vediamo qui il metodo forse più conosciuto in tutto il mondo utilizzato da questa tradizione, la meditazione Vipassana:

Questo antichissimo metodo di sviluppo interiore fu reintrodotto da Buddha allo scopo di riportare l’uomo alla ricerca di se stesso in modo autonomo e svincolato da « credo » preconfezionati o dogmi religiosi che nell’epoca in cui Egli visse erano molto diffusi e influenzavano ampiamente la vita del sub continente indiano.

La meditazione Vipassana, che tradotto vuol dire « chiara visione profonda », si articola in tre fasi:

Annapana: osservazione del respiro. Questa prima fase porta il praticante a mantenere la propria mente concentrata nel « qui ed ora » in relazione al proprio respiro. Osservando, o meglio percependo, il processo respiratorio nel momento presente, senza influenzarlo con la propria volontà, inizia lo sviluppo della concentrazione necessaria ad ampliare la consapevolezza sui primi due livelli. Questa tecnica anche se molto semplice porta già con sé molti benefici se praticata con dedizione. Inoltre annapana è la base comune a praticamente tutte le tecniche di meditazione in quanto è il metodo più immediato per centrarsi nel qui ed ora e sviluppare capacità di concentrazione.

Vipassana: in questa fase si sviluppa la tecnica vera e propria. Qui la concentrazione, rimanendo nel presente, viene spostata sulle sensazioni del corpo. Il praticante impara dapprima a sentire il proprio corpo in modo superficiale e via via a profondità sempre maggiori fino a divenire consapevole di ogni processo fisiologico ed energetico. Si può già intuire che l’impegno continuo in questo processo di visione profonda porta piano piano allo sviluppo di una coscienza olistica di sé e dell’ambiente. Le sensazioni che si sperimentano nel proprio corpo sono infatti connesse ai fenomeni dell’ambiente circostante e, via via che la meditazione evidenzia queste connessioni, il praticante espande la sua consapevolezza anche al mondo esteriore.

Metta Bhavana: in questa fase i benefici della meditazione vengono condivisi con l’ambiente (e quindi la natura circostante, i propri simili, il mondo intero, ecc.), attraverso una tecnica che porta a sviluppare l’aspetto più spirituale della vita, il « dare Amore incondizionatamente ».

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